Alessandra Giovannini

La mia conoscenza del miele e dell’analisi sensoriale a vostra disposizione per sviluppare corsi, concorsi, consulenze, progetti di promozione e divulgazione.

I sensi sono le porte per la conoscenza: scopri attraverso i sensi il miele e come possiamo collaborare.

Il miele, oltre ad essere un alimento gustoso, è anche un’esperienza sensoriale complessa che coinvolge tutti e cinque i sensi.

La comunicazione è fortemente legata alla nostra esperienza sensoriale del cibo.

Condividere un pasto non è solo nutrirsi, ma anche un atto sociale che rafforza i legami, favorisce lo scambio culturale e arricchisce l’esperienza umana.

Raccontare un miele, descriverne i sapori e discutere delle proprie preferenze sono forme di comunicazione che aumentano il piacere dell’esperienza di assaggio.

Raccontare un miele è accompagnare chi ascolta in un paesaggio meraviglioso.

Il primo impatto con il mondo avviene attraverso la vista. L’aspetto di un luogo o di un piatto può stimolare l’appetito o, al contrario, scoraggiare l’incontro.

I colori vivaci e l’aspetto invitante di un pasto ben presentato possono aumentare il desiderio di assaporarlo. La percezione visiva include anche la valutazione della freschezza e della qualità del cibo.

Colore

Il miele può variare dal quasi incolore al marrone scuro, passando per varie tonalità di giallo, oro e ambra. Il colore del miele dipende dal tipo di fiori da cui le api raccolgono il nettare e dalla presenza di melata.

Trasparenza

Alcuni mieli sono trasparenti, mentre altri possono essere torbidi o cristallizzati.

Uniformità e pulizia

liquido, cristallizzato o in fase intermedia,non importa. La cosa importante è che abbia un aspetto uniforme e pulito.

L’olfatto è forse il senso più direttamente collegato alla memoria e alle emozioni. Gli aromi del cibo possono evocare ricordi e sensazioni di benessere.

L’olfatto è il senso più legato alla memoria delle esperienze vissute: odori e aromi possono far rivivere meraviglioso ricordi o il disgusto di brutte esperienze.

Il merito di tutto questo è dell’ippocampo, la parte del nostro cervello che si occupa di codificare e immagazzinare ricordi a lungo termine.

Odore e Aroma

Il miele ha odore e aroma distintivi che possono variare notevolmente a seconda della sua origine botanica. Alcuni mieli hanno un profumo floreale, mentre altri possono avere note fruttate, legnose o erbacee.

Il gusto è il senso finale nella degustazione del cibo e coinvolge la percezione dei sapori fondamentali: dolce, salato, acido, amaro e umami. La combinazione di questi sapori, assieme agli aromi percepiti dall’olfatto, crea l’esperienza completa del gusto. 

Il gusto fornisce indicazioni sul sapore e sulla composizione degli alimenti, svolgendo una funzione fondamentale nel processo di nutrizione perché l’individuazione dei sapori rappresenta la base psicologica dell’appetito.

Il merito di tutto questo è dell’ippocampo, la parte del nostro cervello che si occupa di codificare e immagazzinare ricordi a lungo termine.

Sapore

Il sapore del miele può essere dolce con variazioni che vanno dal delicato al robusto. Alcuni mieli hanno sapori sorprendenti come l’amaro e il salato.

Il senso del tatto è molto complesso ed è un senso di ‘contatto’, non funziona a distanza come l’udito, l’olfatto o la vista. È articolato, una sinfonia di sensazioni arrivano al nostro cervello grazie a diversi ricettori che percepiscono il caldo, il freddo, il liscio o il rugoso, la texture, il dolore. Il tatto veicola emozioni profonde. Persino nel linguaggio ‘avere tatto’ sottointende una delicatezza di relazioni.

La sensazione del cibo tra le dita, la consistenza in bocca – morbido, vellutato, cremoso, duro, granuloso – contribuiscono in modo significativo alla nostra percezione e al piacere del cibo. Anche il peso e la temperatura del cibo sono aspetti tattili che influenzano l’esperienza sensoriale.

Il merito di tutto questo è dell’ippocampo, la parte del nostro cervello che si occupa di codificare e immagazzinare ricordi a lungo termine.

Consistenza

La consistenza del miele può variare da liquida a densa e viscosa. Quasi tutti i mieli possono cristallizzare, diventando granulosi.

Vellutato o Granuloso:

Alcuni mieli hanno una consistenza liscia e vellutata, mentre altri possono avere una consistenza più cremosa o granulosa, a seconda della dimensione dei cristalli.

Sensazioni pseudotermiche

Un miele può sembrare fresco o caldo, questo dipende dalla consistenza o dalla presenza di alcuni zuccheri. 

Il croccante di una patatina, il frizzante di una bibita, il sibilo di una padella bollente: questi suoni possono aumentare il piacere dell’esperienza culinaria e anticipare il gusto che sta per essere provato.

L’udito è captare suoni, la frequenza e il volume, e decodificarli attraverso la corteccia temporale. Possiamo ascoltare una musica, un rumore assordante, una voce famigliare, un verso inquietante. Anche all’udito sono associate sensazioni emotive più o meno piacevoli.

il Suono dei mieli

Sebbene il miele non produca suoni evidenti durante il consumo, la sua viscosità può influenzare i suoni prodotti quando viene versato o spalmato. Il suono di un cucchiaio che affonda nel miele denso o il rumore che fa quando si spalma su una fetta di pane, lo scricchiolare dei cristalli sotto ai denti, può aggiungere all’esperienza sensoriale complessiva.

I sensi non sono solo 5, ma sembra proprio ce ne siano 6 o forse molti di più. Il senso geomagnetico è uno di questi ‘nuovi’ sensi.

Mi azzardo a dire che anche la comunicazione, intrinsecamente legata alla nostra esperienza sensoriale del cibo, è un senso: percepiamo le parole o le immagini che ci danno informazioni, le elaboriamo, prendendo delle decisioni. Condividere un pasto e la sua narrazione non è solo nutrirsi, ma anche un atto sociale che rafforza i legami, favorisce lo scambio culturale e arricchisce l’esperienza umana. Raccontare un miele, descriverne i sapori e discutere delle proprie preferenze sono forme di comunicazione che aumentano il piacere. Raccontare un miele è accompagnare chi ascolta in un paesaggio meraviglioso.

I mieli si raccontano non solo attraverso il colore, l’odore, il sapore ma anche attraverso la sensibilità delle parole di chi lo narra. I mieli racchiudono storie di passione e di territori. Diversi mieli, diversi narratori, diverse parole, diversi viaggi.

Esiste un altro mondo nascosto nei mieli: ad esempio mai sentito parlare di melissopalinologia? di idrossimetilfurfurale? e di Miele bianco?